Ritrovarsi

Published by Massimiliano Gaudino on

È così che prende forma, la mia vita. Da quel primo giorno, probabilmente, ho provato a dargli sempre un significato. La camicia, il dono, la riconoscenza, il mio correre e sbucciarmi le ginocchia, il mio essere un bambino allegro e allo stesso tempo introverso. Cercavo sempre di attirare l’attenzione, di essere attento e di ricevere l’approvazione da parte degli altri. Tuttavia, il mio sentirmi protetto, mi portava anche a fare dei capricci e a temere di non essere guardato. Mi piaceva tanto giocare e disegnare e passare il tempo con le persone più grandi, mi faceva sentire responsabile e utile. Allo stesso tempo mi chiudevo in un mondo, il mio, fantasioso che provavo a proteggere quando restavo male per qualcosa. Ho avuto da subito, la sensazione, che la vita sarebbe stata complicata ma ricca, spensierata ma pesante; con il tempo è diventata pensante. C’ho messo tempo, tanto a definirmi e attribuirmi un ruolo importante nella vita degli altri, finché non ho capito, da piccolo che si spreca troppo tempo nelle decisioni che dovremmo prendere subito, cogliendo le occasioni oppure creandole. Così ho iniziato a sentimi più sicuro di me, in un mondo che a volte ti fa sentire speciale, a volte unico, tante volte sbagliato. Eppure, nei miei sbagli ho imparato a volermi più bene e a fare tesoro della memoria, la vera ricchezza delle persone.

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