Un anno fa
Non è facile trovare le parole giuste, così come la soluzione, così come il silenzio.
Un anno fa ero alle prese con l’ansia, per l’uscita e le varie presentazioni del mio libro: Il grillo narrante. Non feci in tempo a viverla in pieno perché subito dopo ci fu (e ancora oggi c’è) la paura totale, per la pandemia da Covid-19.
All’inizio ricordo che eravamo molto increduli e sprovvisti di informazioni, ancora oggi siamo così. Ricordo anche che per rendere leggero il momento si ironizzava sul non baciarsi e abbracciarsi. Adesso ne abbiamo il terrore.
Non è facile scrive un post che non sia fatto, ancora oggi di malinconia, rabbia, di speranza e di vuoto. In quel vuoto vive oggi la memoria di tutti i singoli giorni, i momenti condivisi insieme.
Il lockdown, le crisi, il dolore negli occhi delle persone ma anche le provocazioni e l’ignoranza che ancora oggi porta le persone a non indossare le mascherine e a rispettare le regole.
Non è facile per nessuno, eppure nonostante resti un periodo che segnerà il cuore di tutti, voglio ricordare anche i momenti in cui ci siamo supportati e ascoltati, che probabilmente mai avremmo vissuto.
In questo tempo ho fatto “nascere” il mio secondo libro: Non c’è mai fine, che porta a “termine” il grillo narrante.
Scusate per il gioco di parole. Tuttavia (una parola a me cara) ancora oggi, dopo un anno, non so dire cosa sia più giusto o cosa ci riserverà il futuro.
L’unica mia certezza è che saró ingordo di abbracci e di momenti di condivisone, lasciando sfumare ogni stupida tensione che la vita mi metterà davanti.
Che a bramare siano le vostre passioni.
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